CITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco e il presidente cubano Raul Castro in un faccia a faccia di circa un’ora. La visita in forma strettamente privata è avvenuta nello studio del Pontefice nell’aula Paolo VI. Al termine dell’incontro, il Pontefice ha accompagnato il presidente cubano e c’e stata la stretta di mano tra i due. Un preludio di quello che avverrà a settembre quando il Pontefice farà tappa nell’isola caraibica. Nei rapporti tra Castro e la Santa Sede, il ruolo che il Pontefice argentino ha avuto nel riavvicinamento tra Cuba e gli Stati Uniti. Tanto che il leader cubano, uscito dall’incontro ha detto: “Ho ringraziato il Santo Padre per il suo contributo al riavvicinamento tra Cuba e gli Stati Uniti”. E più tardi ha lasciato tutti stupiti affermando: “Sono rimasto molto colpito dalla saggezza e modestia del Papa. Se continua così tornerò alla Chiesa cattolica. Io sono del partito comunista che non ha mai ammesso i credenti, anche se ora si sono fatti passi avanti”
“Nel colloquio con il Papa – ha spiegato Padre Federico Lombardi portavoce vaticano – si è parlato anche dell’accoglienza che verrà data dai cubani al Papa” nella prossima visita nell’isola caraibica che avverrà a settembre. Non a caso il quotidiano del Partito comunista cubano “Granma” nel suo articolo dedicato alla visita di Castro in Italia aveva sottolineato: “Il Sommo Pontefice, che ha annunciato recentemente una visita a Cuba in settembre, ha offerto il suo appoggio nel miglioramento dei rapporti fra gli Stati Uniti e l’isola, gesto che fu riconosciuto da Raul nel suo discorso del 17 dicembre 2014, quando rese pubblica la decisione sulla ripresa dei rapporti diplomatici fra i due Paesi”.
Al termine del colloquio, papa Francesco ha donato al suo ospite il medaglione con San Martino. “Con questo mantello copre il povero – ha spiegato il Pontefice – E’ un’intuizione di quello che dobbiamo fare: dobbiamo coprire la miseria della gente e poi promuovere la gente. Mi piace molto regalare questo, perché è un segno di buona volontà”. Bergoglio ha donato a Castro anche la sua esortazione apostolica Evangelii gaudium.
“Questo è il testo dove ci sono alcune di quelle dichiarazioni che a lei piacciono”, gli ha spiegato, sottolineando come nel documento ci sia “una parte religiosa e una parte sociale”.
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