Si é celebrato in questi giorni l’ottantesimo compleanno di Fidel Castro con una particolare kermesse dal titolo: “Colloquio – Memoria e futuro: Cuba e Fidel”.
Presidenti di stato, autoritá politiche, premi nobel, personalitá dello spettacolo, della cultura e della solidarietá, sono venuti da ogni parte del mondo per rendere omaggio al Comandante Fidel. Gli interventi, le presenze, l’atmosfera tutta sono state una palpabile testimonianza dell’affetto, della stima, del rispetto e della solidarietá a Fidel Castro e a Cuba per il loro insegnamento, aiuto e ispirazione alle lotte per un mondo piú giusto.
Un abbraccio universale di 2200 partecipanti di 82 paesi che ricordano, guarda caso, gli 82 combattenti che cinquanta anni fa con il “Yate Granma”, un piccolo battello, partirono da Tuxpan per compiere il primo atto: la liberazione della propria patria Cuba.
Ma “la Patria de Fidel no es solo Cuba, sino el planeta Tierra”. Cosí scrive oggi un articolo del periodo Granma. Una vocazione universale dunque che trova le sue origini e ispirazione giá nell’intelletuale ottocentesco José Martí e che titolava una delle tre sessioni delle conversazioni: “La Patria es Humanidad”.
Un meeting internazionale bellissimo, una lezione indimenticabile a noi italiani depositari, ma distratti autosufficienti, di antichi valori e ideali che un tempo ci caratterizzavano.
Onorata dall’invito della Fondazione Guayasamín, organizzatrice dell’evento, anche CubAqui, rappresentata dal suo Presidente Natalito Fiore, era presente in questi giorni, in questi momenti memorabili che hanno segnato l’inizio di una nuova era.
…“Le indimenticabili ed emozionanti giornate che oggi concludiamo sono state momenti di riflessione e impegni, di inmensa allegria e speranza. Queste giornate non sono state per elaborare piani di guerra preventiva ne per organizzare invasioni militari, non ci siamo pronunciati per nuove e piú distruttive armi, non abbiamo appoggiato le torture ne le prigionie illegali. Non abbiamo discusso su come aumentare la ricchezza di pochi alle spalle e povertá dei molti. Le parole che qui si son pronunciate non sono state di odio o di intolleranza. Al contrario, abbiamo ascoltato testimoni di solidarietá umana, di consegna e sacrificio nella lotta contro l’oppressione, le infermitá e la ignoranza. Si é difeso la necessitá della informazione, le possibilitá illimitate dell’educazione quando si converte realmente in un diritto di tutti, si é sostenuto che senza cultura non c’é libertá possibile. Si é argomentato la urgente necessitá di risparmiare e usare in maniera piú razionale ed efficiente le risorse energetiche. Si é rispettato la diversitá ideologica, politica e religiosa dei partecipanti e fomentato l’amicizia, la comprensione e la solidarietá che sono le piú efficaci armi davanti agli urgenti problemi del nostro mondo. Queste giuste e nobili idee rappresentano il pensiero di Fidel, trasformato in realtá nella nostra patria e in ambiziosi programmi in molte nazioni fraterne”….Cosí il Vicepresidente del Consiglio di Stato Carlos Lage, infiammava la platea nell’atto di chiusura della manifestazione.
Tutti al “laguito” poi per i saluti con buffet e concerto finale di “Pupi y lo que son y son”. Scambio di indirizzi e bigliettini da visita e la rete dell’amicizia si multiplica.
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